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L’Agenzia Spaziale Russa Rosaviakosmos discende direttamente dall’agenzia spaziale dell’Unione Sovietica poichè l'Unione Sovietica si sciolse tra il 1990 ed il 1991.Con i suoi innumerevoli successi, ha fatto la storia dell’astronautica nel secolo scorso. Ha collaborato e collabora con la maggior parte delle agenzie spaziali del mondo condividendo progetti e/o mettendo a disposizione i suoi vettori. Ormai sono molte le missioni già concluse conla NASA e l’ESA. 

I cosmodromi russi attualmente sono quelli di Baikonur in Kazakhistan dal quale partono la maggior parte delle Soyuz TMA e Progress, quella di Plesetek con molti lanci di razzi Proton e Yasny.

 

Nella foto a destra Il prof. Konstantin Tsiolkovsky (17 settembre 1857 – 19 settembre 1935)

 

                                                                                        PROPULSORI  RUSSI            

Il professore Konstantin Tsiolkovsky, nato il 1857, può esserre considerato il padre della missilistica e astronautica moderna. Nel 1883 pubblicò sulla rivista russa “Lo spazio cosmico” dei calcoli sulla propulsione dei razzi nel vuoto. I suoi studi lo portarono a pubblicare nel 1903 il trattato “Esplorazione dello spazio cosmico per mezzo di motori a reazione” dove predisse : la propulsione multistadio dei missili con proposte di modelli di missili, la propulsione criogenica utilizzante come propellenti l’idrogeno e l’ossigeno liquidi, le equazioni di base per il volo nel cosmo di missili per raggiungere la Luna o altro corpo celeste e relativi calcoli delle velocità di fuga dalla terra o da altro corpo celeste del sistema solare.

Negli anni venti Friedrich Zandler continuò gli studi del suo professore Tsiolkovsky e realizzò un missile a benzina ed aria compressa. Fondò il gruppo GRID costituito da otto elementi tra i quali Sergjev Korolev che si proponeva di investigare sui motori ed il volo a reazione. Nel 1933 insieme a Korolev lanciarono il loro primo razzo a propellente liquido.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale Valentin Glusko riuscì a realizzare il primo propulsore a Kerosene e ossigeno liquidi sovietico, l’RD – 100 che divenne in seguito la tipologia di motore più utilizzato.

   Razzo N1 nelle due figure a lato

Sergey Korolev nacque a Zytomyr in Ucraina il 12 gennaio 1906 fu l’ingegnere progettista che portò l’Unione Sovietica nello spazio. Fu perseguitato dal regime comunista con una condanna a dieci anni di prigione con l’accusa di slealtà nel 1938. Di fatto scontò due anni in prigione per poi essere utilizzato nel programma missilistico militare sovietico. Solo nel 1957 venne completamente riabilitato. La Germania con le V1 e le V2 aveva raggiunto la supremazia tecnologica missilistica e al termine della Seconda Guerra Mondiale sia i sovietici che gli americani reclutarono molti scienziati, tecnici prigionieri tedeschi e rastrellarono tutto ciò che poteva essere utile compreso alcuni razzi. Così Korolev realizzò il razzo R – 1 simile alla V2 tedesca e continuò sino alla realizzazione del R-7 Semyorka, primo missile balistico con testata nucleare intercontinentale dotato di propulsori laterali che si sganciavano una volta esaurita la loro capacità di spinta. Korolev il 27 maggio 1954 propose al Ministero Della Difesa di mettere in orbita dei satelliti artificiali.

Progettò e coordinò tutte le imprese spaziali come il lancio dei primi satelliti Sputnik, delle Vostok con equipaggio umano, delle sonde robotizzate Lunik e Venera. Progettò anche il razzo N1 che doveva trasportare un equipaggio sulla Luna, ma morì a Mosca il 14 gennaio 1966 prima di completare il progetto. La Russia per onorarlo ha dato il suo nome al Centro di Controllo delle Missioni Spaziali a Mosca e deposte le sue ceneri presso il muro del Cremlino. Il progetto N1 continuò e il 21 febbraio 1969 avvenne il primo decollo di prova che fallì poco dopo il lancio per un incendio sviluppato ai motori. Il razzo fu perduto insieme alle ultime speranze di anticipare la NASA nello sbarco sulla Luna. Altro tentativo il 3 luglio 1969 ma il missile esplose dopo il decollo. Dopo altri tentativi falliti il programma N1 fu definitivamente cancellato nel 1974.

                                        ELENCO DEI PRINCIPALI MOMENTI E SUCCESSI DELL'ASTRONAUTICA RUSSA

                             LO SPUTNIK NELLO SPAZIO

 

Il 4 ottobre 1957 lancio dello Sputnik 1 primo satellite al mondo dalla base di Baykanur in kazakhstan con un razzo vettore R7 modificato. Il satellite aveva una capsula di alluminio sferica di 58 cm di diametro, con 4 antenne a stilo lunghe 2.90 m. La capsula conteneva due trasmettitori che trasmisero a terra per tre settimane. Dopo aver compiuto 1440 orbite in 92 giorni, il 4 gennaio 1958 il satellite si disintegra rientrando nell’atmosfera.

                              LE SONDE LUNIK

 

Il 2 gennaio 1959 viene lanciata la prima sonda automatica Lunik 1 verso la Luna

  

Il 12 settembre 1959 prima sonda sulla Luna, il Lunik 2 (fig. a lato) che prima di schiantarsi sulla Luna scattò delle fotografie.

 

Il 4 ottobre 1959 lancio della sonda Lunik 3 e prime 29 fotografie del lato nascosto della Luna da una distanza di 65.000 km.

      PRIMI ESSERI VIVENTI NELLO SPAZIO

 

Il 3 novembre 1957 lancio del Sputnik 2 con a bordo la cagnetta Laika(fig.destra), primo essere vivente in orbita in un viaggio senza ritorno in quanto era programmato che il satellite si sarebbe disintegrato al rientro. Laika morì in orbita per un difetto del sistema di sopravvivenza del mezzo.

 

Il 19 agosto 1960 lancio dello Sputnik 5 (Korabl – Sputnik 2 ) prototipo della Vostok, con a bordo le due cagnette Belka e Strelka, 40 topi, 2 altri ratti e delle piante. Furono tutti recuperati vivi dopo un volo orbitale durato in tutto 18 ore.

        L'UOMO NELLO SPAZIO - YURI GAGARIN

 

 

Il 12 aprile 1961 venne lanciata la Vostok 1 con a bordo Yuri Gagarin che è il primo uomo nello spazio. Nella mattinata Radio Mosca annunciò : "È avvenuto oggi 12 aprile il primo volo nello spazio di un'astronave con un uomo a bordo. L'astronauta è il maggiore dell'aviazione YURI GAGARIN". Quel volo entrato nella storia  dell'umanità, fu un’impresa rischiosa, ardua dove il pilota mise in gioco la propria vita. La Vostok era costituita da due parti : un’abitacolo sferico con 3 oblò dal diametro di 2.30 m e un modulo di servizio di forma cilindrica dal diametro di2.58 m. Il seggiolino di Gagarin era di tipo eiettabile automatico che si azionava alla quota di 7000 m. Così Gagarin durante l’ultima fase del rientro fu lanciato fuori dall’abitacolo col seggiolino ed atterrò incolme grazie ai paracaduti regolarmente aperti dopo 108 minuti dalla partenza. Il 27 marzo 1968 Gagarin morì in un volo di addestramento a bordo di un Mig biposto, insieme al compagno Vladimir Sergheievic. Non si lanciarono col seggiolino eiettabile ma pilotarono l'aereo sino all'ultimo. Le varie inchieste condotte non hanno ancora ben chiarito con certezza le dinamiche dell’incidente.

 SPAZIO PRIMA DONNA - VALENTINA TERESHKOVA

Il 16 giugno 1963 decolla Valentina Tereshkova, prima donna nello spazio a bordo della Vostok 6 (fig.destra). Due giorni prima era partita la Vostok 5 con a bordo V.Bykowsky. Le due vostok si incontrarono più volte in orbita effetuando dei collegamenti radio tra loro. Il 19 giugno le vostok titornarono a terra. La Tereshkova non presentava alcun problema di salute e diventò mamma poco dopo un anno, sposandosi con il pilota della Vostok 3 A.Nikolayev

                                    PRIMO EQUIPAGGIO CON TRE ASTRONAUTI

Il 12 ottobre 1964 partì la Voskod 1 da Baykonour che per la prima volta aveva un equipaggio di tre persone : V.Komarov, B.Yegorov, K.Feoktistov (fig.sinistra patch missione). Si erano apportate diverse modifiche tecniche alla Vostok come l'eliminazione del seggiolino estraibile, un sistema a razzi di frenaggio per il rientro.

               PRIMO UOMO SOSPESO NELLO SPAZIO

 

Il 18 marzo 1965 Alexey Leonov effettua la prima passeggiata umana nello spazio dal Voskhod 2. A bordo vigilava P.Belyayev unico compagno. Leonov indossò la tuta mentre si estendeva all'esterno un cilindro lungo 2m e diametro 1m che sarebbe stato il suo tunnel di decompressione. Leonov trascorse 10 minuti all'interno del tunnel prima di aprire il portello esterno ed iniziare a muoversi legato ad un cordone di sicurezza lungo 5m. Il cordone all'interno conteneva i fili del collegamento radio con la capsula e la tuta era fornita di uno zainetto da spalla per l'ossigeno. Leonov si mosse nello spazio per 12 minuti e cercò di rientrare nel tunnel. Però la tutta pressurizzata si era gonfiata troppo per cui dovette entrare di testa nel tunnel decomprimere la tutta per sgonfiarla un poco e rigirarsi con i piedi in giù e le mani che potevano ora chiudere la portella esterna. Ultimata la decompressione Leonov rientrò nella Vostok e rientrarono a terra atterrando in un bosco a 2000 km dal punto previsto per dei contrattempi tecnici. A terra dovettero trascorrere una notte nella capsula prima di essere recuperati la mattina seguente. 

       SONDE SU VENERE

 

Il 16 novembre 1965 viene lanciata la sonda Venera 3 che sarebbe dovuta atterrare su Venere ma invece impatta violentemente sul suolo danneggiandosi irreversibilmente il 1° marzo 1966. Primo “oggetto” terreste su Venere. Le precedenti missioni del Venera 1(fig.a lato), lanciata il 12 febbraio 1961, e Venera 2 fallirono.

Il 31 gennaio 1966 lancio della sonda Lunik 9 per il primo atterraggio morbido sulla Luna ed effettuazione di alcune misure oltre alla trasmissione delle prime fotografie dalla superficie.

  LA SOYUZ 1 E LA MORTE DI KOMAROV

 

Il 24 aprile 1967 la Soyuz 1 dopo aver compiuto la sua missione di un giorno stava ultimando il rientro a terra quando i lacci del paracadute si intrecciarono facendo precipitare a terra la capsula con conseguente morte del comandante Vladimir Komarov (fig.destra), primo cosmonauta a morire durante un’operazione. L’anno fu sfortunato per gli astronauti in quanto il 27 gennaio era morto l’equipaggio dell’apollo 1 durante un test a terra.

Il 12 Settembre 1970 parte la sonda Lunik 16 per il primo ritorno automatico di un campione del suolo lunare raccolto con un braccio automatico avvenuto il 24 settembre.

 

 

                                 PRIMO ROVER

 

Il 10 novembre 1970 lancio della sonda Lunik 17 che trasportava il Lunokhod 1, primo rover controllato a distanza ad atterrare su un altro corpo celeste. Il Lander col rover toccò il suolo lunare il 17 novembre. Il Lunokhod (fig. a lato) provvisto di batterie con celle solari, era provvisto di 8 ruote con le quali si mosse per 11 mesi sul suolo lunare per fare delle analisi e scattare fotografie. Era completamente comandato dalla Terra.

                      SALYUT 1 - PRIMA STAZIONE SPAZIALE

 

Il 19 aprile 1971 venne messa in orbita la prima stazione spaziale della storia, la Salyut 1, con un razzo Proton. Era dotata di tre moduli cilindrici per una lunghezza totale di 16 metri, pannelli solari e possedeva un modulo di attracco per una Soyuz. La prima fu la Soyuz 10 che riuscì ad agganciarsi ma il portellone di accesso alla stazione rimase bloccato e si dovette rinunciare alla missione.

          MORTE DELL'EQUIPAGGIO DELLA SOYUZ 11

 

Il 7 giugno 1971 la Soyuz 11 partì alla volta della Salyut. Riuscì ad agganciarsi, ad aprire il portellone e a svolgere tutti i test delle apparecchiature e gli esperimenti a bordo della Salyut per 23 giorni. Incontrarono delle problematiche incluso un principio di incendio. La soyuz si distacco dalla stazione per ritornare a terra ma a causa di un guasto ad una valvola di pressurizzazione l’intero equipaggio morì per asfissia non avendo addosso gli scafandri pressurizzati. Morirono : Georgi Dobrovolsky, Victor Patsayev e Vladislav Volkov. Da allora si progettò la Soyuz per portare due astronauti vestiti di tute spaziali invece di tre senza tute. Nell’ottobre del 1971 si fece perdere quota alla Salyut che si andò a disintegrare nell’atmosfera.

                                         SONDE SU MARTE

 

Il 19 maggio 1971 venne lanciata la sonda Mars 2 costituita da un Orbiter e un Lander. Il lander si schiantò a terra.

Il 28 maggio partì il Mars 3 (fig. a lato) il 27 novembre 1971 il suo Lander tocco per la prima volta il suolo di Marte.

Il 3 aprile 1973 venne lanciata la Salyut 2 ( fig.sinistra) che in realtà era un Almaz-OPS 1, in satellite militare spia. Causa problemi tecnici, ebbe vita breve , appena 56 orbite prima di bruciarsi nell’atmosfera.

 

Il 25 giugno 1974 venne lanciata la stazione Salyut 3 che era un satellite militare Almaz-OPS 2. Le Almaz erano armate di cannone automatico Nudelmann senza rinculo, versione modificata di quelli utilizzati in passato sui Mig. Nel 1975 fu testato il cannone con successo su di un bersaglio. Ospitò l’equipaggio della Soyuz 14 mentre con la Soyuz 15 non si riuscì ad effettuare l’aggancio. La stazione rimase in orbita sino al 24 gennaio 1975.

Il 26 dicembre 1974 il lancio della Salyut 4, una stazione scientifica

              APOLLO - SOYUZ

 

Partenza il 15 Luglio 1975 - ASTP (Apollo Soyuz Test Project) dell'Apollo 18 e della Soyuz 19. Prima missione congiunta tra URSS e USA per : “ Realizzare un sistema compatibile di appuntamento e di aggancio delle stazioni e delle navicelle abitate dell’Unione Sovietica e gli stai Uniti al fine di accrescere la sicurezza dei voli umani dello spazio e di avere l’occasione in avvenire di effettuare esperienze scientifiche congiunte”. Il 17 luglio i rispettivi equipaggi si diedero la mano in orbita e condussero molti esperimenti scientifici insieme. Gli astronauti erano gli americani T. Stafford, V.Brand, D.Slayton ed i russi A.Leonov e V.N.Kubasov. La Soyuz rientrò a terra il 21 luglio mentre l’Apollo il 24 luglio nella sua ultima missione.

Il 22 giugno 1976 venne lanciata la Salyut 5 che era un’Almaz-OPS 3 spia che ospitò ben tre missioni Soyuz : la 21, 23 e 24. Venne fatta rientrare in orbita per la distruzione l’8 agosto 1977.

 

La Salyut 6 venne lanciata il 29 settembre 1977 con un razzo Proton. Si erano fatte diverse modifiche : nelle strutture, nel sistema propulsivo e la presenza di due moduli di attracco per consentire l’aggancio contemporaneo di una Soyuz con equipaggio e di una Progress con rifornimenti. Il Progress 1, primo di una lunga serie, fu lanciato il 20 gennaio 1978. Sarà la strategia vincente tuttora utilizzata verso la ISS. Su questa stazione scientifica furono effettuate 30 missioni prima di farla deorbitare il 29 luglio 1982 per la distruzione.

 

Il 18 marzo 1980 esplose un razzo Vostok alla base di Plesetsk che procurò la morte di 50 persone tra militari e tecnici. Causa ufficiale dell’incidente fu un uso improprio di uno straccio per tamponare la perdita dal serbatoio booster R-7 durante la fase di riempimento con ossigeno liquido.

 

Il 19 aprile 1982 fu lanciata la Salyut 7 (fig.sinistra) che rimase in orbita fino il 7 febbraio 1991 sebbene l’operatività smise nel 1986 a causa di diversi guasti. Presentava alcune migliorie rispetto la precedente ma non ebbe lo stesso successo. 

                                         LA MIR

 

Il 19 febbraio 1986 venne lanciato il primo modulo della stazione spaziale MIR che significa pace. Il modulo era costituito da due sottomoduli, uno per il controllo stazione con relativi computer, per la guida e le telecomunicazioni e l’altro per le cabine, servizi e zona lavoro per condurre esperimenti. Un nodo di attracco di nuova concezione era assemblato al posto del modulo conico a singola porta delle stazioni precedenti. Il nodo aveva una porta sull’asse longitudinale e quattro disposte a 90° gradi tra loro trasversalmente intorno al nodo. La Mir era stata concepita per essere sviluppata in maniera modulare presentando 5 porte più un’altra posteriore dal lato opposto della stazione come avvenuto nelle stazioni precedenti. Teoricamente in seguito si sarebbero potuti utilizzare altri nodi, per cui oltre allo sviluppo longitudinale la stazione poteva svilupparsi in tutte le tre dimensioni dello spazio. Furono utilizzati pannelli solari più grandi ed efficienti utilizzando come semiconduttore nelle celle l’arseniuro di gallio al posto del silicio. (fig.basso Modulo base della Mir)

Il 13 marzo 1986 parte la Soyuz T-15 (l’ultima della serie T) e il 15 marzo si agganciò alla Mir. L’equipaggio Leonid Kizim e Vladmir Solovyov furono protagonisti di una complessa storica missione in quanto avviarono tutta la strumentazione della stazione e ricevettero il Progress 25 lanciato il 19 marzo dotato di circa 2500 kg di rifornimenti con propellente, strumentazione, acqua, viveri ed altro. La Progress si sganciò e rientrò nell’atmosfera il 21 aprile. Il Progress 26 fu lanciato il 23 aprile e raggiunse la Mir il 25 aprile. L’equipaggio accolse i nuovi rifornimenti e predisposero la capsula Soyuz T15 per

trasbordare il 5 maggio sulla Salyut 7 distante in quel momento circa 2500 km. Il viaggio durò 29 ore e condussero attività extraveicolari EVA per completare degli esperimenti e trasportarono sulla Sayuz del materiale. La Salyut venne abbandonata per sempre (ultima missione umana) e il 25 giugno ritornarono sulla Mir. Nel frattempo in loro assenza si era agganciata alla Mir la nuova Soyuz TM1 priva di equipaggio, partita il 21 maggio, per una missione di prova. Inoltre la Soyuz TM1 si sganciò il 29 maggio e rientrò in atmosfera il 30. Kizim e Solovyov condussero altri esperimenti sulla Mir per 20 giorni e rientrarono a terra il 16 luglio. La stazione rimase disabitata sino all’arrivo dell’equipaggio della Soyuz TM2 il 7 febbraio 1987.

 

 

 

 

 

Il 31 marzo 1987 fu lanciato il Kvant, il primo modulo da agganciare alla Mir, al quale si agganciò il 23 aprile la Progress 29. L’assemblaggio della Mir con i vari moduli durò sino al 1995 con un modulo specifico di attracco per lo Shuttle Atlantis.

                    PROGRAMMA BURAN

Il 15 novembre 1988 viene lanciato da Baykonour il Buran (tempesta di neve) molto simile allo Shuttle americano, per un volo di prova fatto col pilota automatico controllato dalla stazione di terra, quindi senza equipaggio. Compì due orbite intorno alla terra per poi planare sulla pista di Baykonour, il tutto in circa 240 minuti. Al decollo il sistema di propulsione era dotato di un razzo centrale a propellente liquido chiamato Energia e due Booster laterali a propellente solido. Furono programmati altri tre vettori dei quali due si iniziarono la costruzione chiamati Ptichka e Baikal. Il sistema a navetta del vettore risultò essere troppo costoso per i limitati fondi messi a disposizione per cui il programma fu sospeso definitivamente il 1993. Nella fig. a destra confronto tra Shuttle e Buran

                   PROGRAMMA MIR - SHUTTLE

 

Il 29 giugno 1995 lo Space Shuttle Atlantis dopo due giorni di volo si agganciò alla Mir per la missione STS-71 seguite da altre 8 missioni congiunte con la NASA di questo tipo sino al 1998. La missione precedente STS-63 della Discovery fu una missione di prova per quelle future, partita il 3 febbraio 1995. Il Discovery si avvicinò di 20 metri senza mai agganciarsi alla Mir. Furono molte le missioni condotte sulla Mir e in seguito subentrarono progressivamente dei problemi tecnici dovuti principalmente al fatto che si era prolungata la sua utilizzazione a15 anni contro i 6 anni previsti. Questo perché nel frattempo era avvenuto lo scioglimento dell’Unione Sovietica ed i fondi per una nuova stazione mancarono. Inoltre prese il via il progetto della Stazione Spaziale Internazionale. La Mir deorbitò disintegrandosi nell’atmosfera il 23 marzo 2001.

          LA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE ISS

 

Il 20 novembre 1998 venne lanciato in orbita il primo modulo della ISS, lo Zarya, con un razzo Proton che venne abitato dal primo equipaggio arrivato a bordo della Soyuz TM-31 lanciata il 31 ottobre 2000. L’equipaggio era l’americano Sheperd e i russi Krikaliev e Gidzenko.

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